la salute? un Privilegio…..

Una mattinata dedicata alla sanità pubblica organizzata dal sindacato della FIALS presso la misericordia di Lido di Camaiore. Sala piena, presenti anche molti comitati cittadini Toscani, addetti ai lavori e politici, da Forza Italia alla Lega, Stefano Baccelli (PD) pur invitato ha fatto sapere che aveva un impegno è pertanto non poteva essere presente. Per Pietrasanta c’era il Vice sindaco Avv. Elisa Bartoli, assenti gli Sindaci che, ricordiamolo sono i tutori della nostra salute.
Numerosi interventi sono stati fatti, anche anche di natura finanziaria, inoltre, testimonianze dirette di alcuni lavoratori che da anni denunciano la scarso personale che attualmente lavora al Versilia, tenendo conto che d’estate la popolazione quasi raddoppia.

Quindi, manca personale, posti letto, inoltre le liste di attesa si allungano e sono sempre più delocalizzate, questo significa, che se un cittadino che deve fare una risonanza magnetica è possibile che venga mandato a Livorno, in quanto in quella struttura ci sono meno prestazioni.
Ma nonostante le continue denunce dei comitati, l’azienda sanitaria tira dritto per la sua strada. Basti pensare, che l’azienda ha preteso nel giro di poche ore una proroga della convenzione al PCA (servizio x le dipendenze), oltretutto alle stesse condizioni economiche, pur sapendo che questo servizio rischia il tracollo. Inoltre da oltre un anno devono fare una manifestazione di interesse,ma non sono riusciti a fare niente, il rischio è che oltre ai posti di lavoro si perde un servizio utile per la comunità.
Un’altro tema sollevato è stata la sanità privata, quella convenzionata, dove pure ci sono lavoratori e vorrebbero essere tutelati. Purtroppo in Italia siamo arrivati al paradosso, i cittadini sempre piu’ si rivolgono a strutture private, in quanto la risposta è immediata, oltretutto spendono molto meno. Questo non è possibile in un paese civile!
Ovviamente, credo che dietro tutte queste manovre esiste una strategia ben precisa, che usa lo spauracchio del Pil, lo spread, facendo credere ai cittadini che queste operazioni sono necessarie per pareggiare i conti, per sanare quei buchi di bilancio, per esempio quello fatto a Massa (senza responsabili)o per pagare i baroni degli ospedali, dirigenti direttori ecc ecc.
Credo che alla lunga la lotta paga, i comitati sono ben organizzati, hanno all’interno persone competenti, inoltre sono supportati da cittadini che hanno voglia di spendere una parte del loro tempo libero, per contrastare a qualsiasi livello questa deriva sanitaria.
Nei prossimi mesi, ci saranno battaglie più’ agguerrite e incisive cercando di coinvolgere sempre più cittadini.
“L’unica lotta persa è quella che non facciamo”
Vi rimando alla pagina del comitato dove potete ascoltare alcuni degli interventi fatti nel corso della mattinata.

Ospedale Unico della Versilia: chiude il reparto di Oncologia

Comunicato stampa del 16-11-2018 in diffusione questa mattina all’Ospedale Unico Versilia

Ospedale Unico della Versilia: chiude il reparto di Oncologia

Continua l’opera di depotenziamento dell’Ospedale Unico della Versilia. Con la delibera n. 978 del 31/10/2018, l’Asl Area Vasta Nordovest ha deciso di riorganizzare l’area medica chiudendo il reparto di Oncologia e la ricollocazione degli 11 posti letto nel reparto di Medicina generale.
Anche 4 posti letto dei 6 presenti nella media intensità di cura saranno tolti alla pneumologia e ricollocati nella medicina generale.
Come conseguenza di questa ”riorganizzazione” il paziente oncologico non avrà più un luogo specifico in cui essere curato e sentirsi accolto e seguito, nei momenti di maggior bisogno.
“Esempio” un paziente ricoverato per tossicità chemioterapica, non sarà seguito dal suo specialista di riferimento, l’oncologo, ma da un medico di medicina interna, il quale, pur con tutta la buona volontà, non conosce la sua storia ed il suo percorso terapeutico. Oltre al fatto che il ricovero in un reparto di medicina può comportare per un paziente oncologico, spesso immunodepresso, un rischio più alto di contrarre infezioni.
Gli oncologi non seguiranno più i pazienti oncologici ricoverati, manderanno avanti il servizio di DH oncologico, che rimane.
Gli oncologi, come pure i pneumologi ed i gastroenterologi, non entreranno più nel turno con i medici di medicina, con la conseguenza che un solo medico si troverà a gestire 90 posti pazienti, con tutte le conseguenti problematiche di sicurezza e di sovraccarico lavorativo.
Questa riorganizzazione che di fatto sopprime la specificità dell’oncologia è stata effettuata senza minimamente rafforzare i servizi territoriali che sono assolutamente inadeguati a gestire tutti i problemi che un paziente oncologico presenta quotidianamente.
Lo abbiamo denunciato più volte, quello che sta succedendo è molto grave, perché priva l’ospedale di un servizio essenziale, specialmente nel nostro territorio che presenta la più alta incidenza di tumori di tutta la Toscana e costringerà i pazienti a migrare verso altri ospedali (Massa, Pisa) con disagi personali e familiari, senza considerare il fatto che le altre strutture sono già gravate del carico dei loro pazienti.
L’Ospedale Unico della Versilia perderà ulteriori specialistiche; un altro passo verso la dequalificazione, il depotenziamento e la privatizzazione della sanità nel nostro territorio.

– Comitato Sanità pubblica della Versilia contro il depotenziamento
dell’Ospedale unico e dei servizi territoriali
e-mail: info@comitatosanitapubblicaversilia.it
– Comitato Sanità Versilia Storica

‘A gallina fa ll’uovo e a ‘o gallo nce abbruscia ‘o culo.

In questo caso il culo non brucia al gallo, ma ai cittadini.
Una vicenda che si trascina da giorni, che vede i Comitati che sostengono con forza la sanità pubblica e i servizi territoriali e dall’altra parte l’ex sindaco Ettore Neri, noto politico, mancato consigliere regionale. Neri gode di tanti sostenitori, in particolare a Seravezza suo feudo, dove la maggioranza dei cittadini lo ha sempre sostenuto, un’altra parte meno. Personalmente ho avuto modo di sentire di lui in merito alle famiglie ROM che si erano accampate a Querceta sotto il cavalcavia, in seguito a delle proteste di alcuni cittadini, ci fu un suo intervento per  un progetto finanziato dalla regione “Rimpatrio assistito”
E’ gia da mesi che alcuni cittadini hanno pensato di formare un comitato aperto per monitorare la situazione Sanità in Versilia. Oramai è noto a tutti che la stragrande maggioranza dei cittadini che si è dovuta confrontare con la sanità è scontenta,  per le lunghe liste di attesa, per i costi delle prestazioni, delle lunghe attese al pronto soccorso, per il pagamento del parcheggio con  il pretesto che ci fossero extracomunitari a chiedere soldi.
Certo prima eravamo abituati a 3 ospedali 3 pronti soccorso, poi invece con la costruzione del Versilia ci hanno fatto credere che un ospedale unico fosse meglio, sopratutto sotto il profilo economico, un ospedale unico significa ottimizzare le spese. All’inaugurazione i politici in pompa magna presentarono il Versilia come il fiore all’occhiello della nostra sanità, da andarne fieri.
Purtroppo le cose non sono andare così, nel tempo l’ospedale è diventato un relitto, un deserto, gli stessi lavoratori non sono contenti, anche perché sono la prima linea del Versilia e spesso noi cittadini ci arrabbiamo con loro.
Nel tempo anche la stampa locale si è interessata della questione, tanto da dedicare pagine intere di lamentele da parte di Utenti, di disservizi,  con queste premesse  i Comitati uno Versiliese e uno della Versilia storica  di Seravezza, hanno dato vita ad una serie di incontri con i cittadini, lavoratori e sindacati, hanno nel limite del possibile, sacrificando spesso la vita privata, fatto sedute di approfondimenti confronti serrati,  presidi e volantinaggi in tutti i  comuni limitrofi, raccogliendo testimonianze dirette,  un lavoro faticoso a tratti stressante ma sempre con l’entusiasmo.
A seguito di questo percorso abbiamo richiesto un consiglio comunale congiunto per parlare della nostra Sanità, inoltre abbiamo protocollato una richiesta di incontro con la nostra ASL per esprimere le nostre preoccupazione, incontro che ci è stato concesso per il giorno 29 novembre ore 9-00.
Ritornando all’ex  Sindaco Ettore Neri, il quale nei giorni scorsi ha attaccato sulla sua pagina personale  i comitati, con parole come  dilettanti allo sbaraglio” “impreparati” “Cunigliori” ” “senza nessuna preparazione” “impreparati”etc etc,  dichiarazioni che hanno fatto infuriare i comitati. Va ricordato che Neri sostiene la riforma voluta dal Presidente della Regione Rossi, l’ex Sindaco ha dichiarato che questa riforma si è resa necessaria per i tanti sprechi e abusi fatti negli anni. Io credo che se abusi ci sono stati non possono essere addebitati ai cittadini, il buco economico  fatto a Massa la dice lunga, infatti oggi i cittadini pagano le conseguenze, oltretutto senza nessun responsabile, nonostante i bilanci fossero certificati da aziende terze, eppure si sono mangiati tanti soldi.
Oggi  leggendo la stampa locale l’ex  Sindaco di Seravezza oltre che fare la vittima, pare abbia fatto marcia indietro, ha dichiarato che le sue erano valutazioni politiche e non sui comitati. Auspichiamo un suo contributo per porre fine a questa corsa per affidare i servizi sanitari al privato, che guarda caso guadagna sempre.
Credo che a parte le polemiche,  quello che più ci preme è la salute delle persone, anche perché se il passo è questo ci troveremo una sanità all’americana, se hai i soldi ti curi senno’  ciao.

Quale futuro  per le prossime generazioni?

Pietrsanta reporter al fianco dei comitati cittadini sempre.

inoltre all’ego link sulla questione SDS e i suoi carrozzoni  Leggi 

una corsa contro il tempo

ieri sera presso a Misericordia di Lido di Camaiore si è svolta la prima assemblea aperta sulla Sanità pubblica, in particolare l’accento è stato messo sul nostro ospedale Versilia.
A questa assemblea il comitato,  insieme al comitato della Versilia storia di Seravezza ci è arrivato dopo una serie di incontri con addetti ai lavori ma anche con i cittadini che hanno dato un contributo importante all’iniziativa di ieri sera. Mi pare ovvio che i comitati possono agitare , informare, ma la politica deve fare la sua parte. Ieri sera abbiamo sentito qualche timida proposta, da Forte dei Marmi e Seravezza, manco a dirlo Pietrasanta era assente. Prossimi alle elezioni i partiti politici tradizionali si dovrebbero far carico di questi problemi come la salute dei cittadini, invece vediamo latitanza, cosi come ha evidenziato anche Daniele Soddu segretario regionale Fials Versilia,  che da anni è in prima linea sulla Sanità.

A breve il comitato si riunirà per produrre un documento sulle gravi criticità che sono emerse in questi mesi.
Sotto, potete leggere il documento che è stato presentato ieri sera da Antonella Bertolucci dipendente ASL.

 

Il nostro obiettivo, come è stato detto, è quello di contrastare il progressivo e strisciante smantellamento dell’Ospedale unico della Versilia e i servizi territoriali, per mantenere una sanità pubblica ed efficiente.

La sanità pubblica, in Versilia, come nel resto della Toscana, è messa a rischio da una serie di leggi statali e regionali che fin dal 2010, sotto il pretesto della ridefinizione (riduzione) delle risorse, bloccano il turn over (le assunzioni per rimpiazzare pensionamenti e dimissioni), riducono il numero dei posti letto (delibera 1235/2012), mettono in rete gli ospedali territoriali e alcune attività ospedaliere come laboratorio analisi, anatomia patologica, servizi trasfusionali.

Si arriva così alla legge regionale 84/2015 di riordino della sanità toscana che istituisce 3 mega Asl dalle precedenti 12 Asl toscane e distribuisce fra i vari presidi i servizi che non sono più presenti in ciascuna struttura. Per es., anatomia patologica (servizio fondamentale per la chirurgia) è stato accentrato a Massa, togliendola a Lucca e Viareggio. Questo crea un disservizio e per gli esami si può aspettare anche più di un mese.

Si sta continuando su questa strada: la legge di stabilità 2018 ha previsto 3,5 miliardi di tagli alla spesa pubblica, che per quanto riguarda la sanità si aggiungono ai 11,5 miliardi di euro di ridimensionamento del fondo sanitario nazionale, previsti dal patto Stato-regioni per il triennio 2015-2018. La Regione toscana ha ulteriormente bloccato il turn over per tutto il 2017 e con la ristrutturaziione di servizi come il Cup (Centro unico di prenotazione) mette a rischio centinaia di lavoratori precari.

Questo progressivo disinvestimento nel settore sanitario pubblico crea una strategia di privatizzazione.

Nutriamo una forte preoccupazione per il ridimensionamento dell’ospedale Versila che rischia di essere dequalificato come è successo ad altri ospedali toscani (San Marcello pistoiese, Elba, Serristori di Figline Valdarno).

Dequalificare un presidio ospedaliero significa tagliare drasticamente posti letto, reparti e servizi, fino a diventare un Presidio integrato ospedale-territorio (Piot), che non possiede i reparti di emergenza-urgenza, rianimazione, ortopedia e chirurgia, ma unicamente un punto di primo soccorso, una guardia medica e qualche ambulatorio.

L’Ospedale Versilia, nato nel 2001, oggi si presenta come obsoleto: pensato per rispondere alle esigenze del territorio, composto da un complesso diagnostico e tecnologico all’avanguardia nella gestione che prevedeva trasporto merci completamente automatizzato, un laboratorio galenico indipendente, sette sale operatorie, un primo piano che affiancava ai servizi sanitari, esercizi commerciali utili ai pazienti ed ai familiari.

Il depotenziamento è in atto da tempo, i posti letto sono scesi da 650 a 350-400, alcuni reparti sono dimezzati (chirurgia), altri a rischio, delle 7 sale ne funzionano 4 a scarto ridotto, alcune specialità diagnostiche sono state spostate su altri ospedali (centro trasfusionale, anatomia patologica). La riabilitazione cardiologica è ridimensionata, essendo rimasta con un unico medico, dopo il pensionamento dell’ex primario. La neurologia ha avuto forti carenze di personale medico tamponate con un contratto a termine fino al 31/12 che probabilmente non verrà rinnovato. L’ufficio protocollo è in chiusura e al suo posto verrà attivato un servizio di posta privata. La maggior parte degli esercizi commerciali è stata chiusa.

Non dobbiamo dimenticare i pesanti tagli sul personale, già in sofferenza da anni, causati dagli 89 esuberi individuati nella nostra Asl per pareggiare un presunto buco di 3 milioni di euro in aggiunta al mancato turn over.

Un servizio che ha risentito pesantemente della legge regionale 84/2015 è il Cup, che è stato riorganizzato come Cup di secondo livello, ossia un Centro prenotazioni che comprende tutte e 5 le ex Asl dell’area nord-ovest. Questo significa che l’utente è obbligato a spostarsi per tutto il territorio da Pontremoli a Piombino.

L’utenza, oltre ad aspettare tempi lunghi, a pagare i superticket già introdotti dal 2012, deve pagare spese di viaggio non indifferenti.

E’ naturale che, a conti fatti, il cittadino si rivolga sempre di più ai centri privati che stanno nascendo ovunque, come a Viareggio il grande centro medico in piazza Garibaldi che coprirà tutti i settori della diagnostica per immagini ed altri a prezzi vantaggiosi, a Lido di Camaiore il Centro medico specialistico di riabilitazione e terapia fisica (l’ex centro Bendinelli) che spazierà in tutti gli ambiti ortopedici, neurologici, uro-ginecologici, con logopedisti, radiologi, psicologi, ecografisti.

Questa sanità privata, che oggi si può dire lowcost, già oggetto di sperimentazione, qualche anno fa nella nostra Asl, con un protocollo che prevedeva, per alcune prestazioni prezzi calmierati nel privato al quale si accedeva con prenotazione pubblica.

Oggi, queste strategie si stanno affinando: la Regione toscana sta mettendo a punto un protocollo tra Coop ed Unipol che prevede la possibilità di accumulare punti-spesa per attivare una polizza sanitaria da usufruire per le prestazioni diagnostiche nelle strutture private.

I servizi territoriali non versano in situazione migliore: il taglio dei posti letto prevedeva l’investimento di queste risorse nel territorio, cosa che non è avvenuta.

Il territorio deve assistere pazienti dimessi più precocemente con risorse del tutto insufficienti.

Le Società della salute, consorzi fra comuni ed Asl si sono rivelate, come l’Estar, dei carrozzoni, utili sopratutto per le nomine dei dirigenti supportati da politici vari. In Versilia sono in via di smantellamento, lasciando in grave rischio i servizi terrioriali.

Le Case della salute propagandate come elemento fondamentale di potenziamento dell’assistenza sul territorio che dovrebbero risolvere problemi enormi, come la mancanza di posti letto negli ospedali, l’intasamento del pronto soccorso, la diagnostica di base, la gestione della cronicità sul territorio e nelle famiglie, non sono decollate in maniera uniforme su tutto il territorio o non assolvono al loro scopo. Su questo fronte sarebbe stato fondamentale favorire una stretta collaborazione fra specialisti ambulatoriali e medici di famiglia; mancano percorsi strutturati dove gli specialisti siano capillarmente presenti su tutto il territorio.

Uno dei pochi esempi in cui la Casa della salute ha iniziato a funzionare è quella di Querceta e Seravezza, ma sembrano più “una foglia di fico” per coprire le falle del sistema. Sono molti i punti oscuri (anche ascoltando il personale interessato). Teniamo conto che la Casa della salute, proprio per la sua organizzazione per i centri decisionali che ne determinano natura e funzioni al di fuori di ogni controllo della comunità e per mancanza di risorse, non è certo il modello di sanità pubblica che fornisce strutture e funzioni territoriali per avere a carico i bisogni dei cittadini (prevenzione, cura, riabilitazione), coordinando il lavoro di medici, specialistici, infermieri.

I distretti, dove ci sono ancora, sono ridotti all’osso e sguarniti di servizi e personale; a Massarosa il cantiere per il distretto Asl è fermo da un anno e mezzo. Il permesso a costruire risale al 2014 (Massarosa Project) e dovrebbe servire a rendere accessibile gli ambulatori medici, gli uffici per pratiche sanitarie, ma i cittadini di Massarosa devono continuare a servirsi chissà per quanto del vecchio, disagevole distretto Asl, luogo angusto e teatro di giuste proteste degli utenti.

Un altro colpo inferto ai servizi territoriali è stato con il taglio dei trasporti sanitari, che costringe gli utenti a pagare di tasca propria le associazioni di volontariato per accedere alle prestazioni riabilitative pubbliche o a rivolgersi ancora una volta direttamente al privato.

Il depotenziamento dell’Ospedale e dei servizi territoriali descritti è molto pesante, perchè ci costringerà a curarci in altre zone (Massa, Lucca, Pisa), già esse stesse in grave difficoltà, e comporterà un potenziamento della sanità privata solo per chi potrà permettersela.

Non dobbiamo dimenticare che la situazione di inquinamento ambientale del nostro territorio è molto grave (inceneritore, tallio, antenne …) ed è una delle concause del tasso di mortalità per tumori e per tutte le altre cause più alto della Toscana: l’arretramento della sanità pubblica avrà qui un impatto ancora più devastante.

Comitato Sanità Versilia storica

Stamattina a Seravezza alle ore 9.00, il comitato sanità storica Versilia, ha promosso un presidio fuori all'ex Pio Campana, per lamentare 
i tagli messi in atto dalla ASL 12 Nord ovest.
Numerosi cittadini si sono fermati al banchetto,  incuriositi anche dagli striscioni che chiedevano il ripristino della attività distrettuali, dichiara uno dei promotori dell'iniziativa Giovanni Borgioni.



Gli attivisti del comitato hanno raccolto numerose firme,  circa 500, per chiedere ai vertici della ASL il potenziamento dell'ospedale Versilia,
rivendicazione che molti cittadini, comitati e sindacati di base chiedono a gran voce oramai da mesi. 
In particolare si fa riferimento ai tagli dei posti letto e alle lunghe attese per le prestazioni sanitarie.


A margine di quanto scritto sopra, prendiamo atto che a parte qualche scaramuccia fuori dal pronto soccorso del Versilia, i sindaci della Versilia non ci 
sembrano molto preoccupati della situazione, auspichiamo invece, visto che sono i primi tutori della salute dei cittadini, che si facciano sentire presso 
la Regione Toscana. ndr
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