Solidarietà al P.C.A.

Ringraziamo il comitato Sanità pubblica per la solidarietà e l’attenzione che ci hanno manifestato stamani (e non solo)con il presidio.
Circa 700 volantini sono stati distribuiti, molti cittadini si sono fermati per chiedere maggiori informazioni. 
Una nota che vale la pena segnalare, alcuni cittadini che usufruiscono del Mangi chi ha fame, stamani erano presenti al presidio, segno che qualcuno inizia a mobilitarsi.
A scanso di equivoci, informiamo che la Regione ha saldato il finanziamento regionale (si aspettava da circa 6 mesi), di 30mila euro, che serviranno a ripianare vecchi debiti tra cui tre mesi di stipendi arretrati.
Una struttura vecchia, con attrezzature obsolete, che hanno bisogno di essere aggiornate, sopratutto perchè ci sono dati sensibili che vanno assolutamente protetti.
Inoltre, con queste modalità, abbiamo difficoltà a reperire specialisti che vengono a lavorare nel nostro servizio.
Noi siamo rimasti alla Croce Verde, dove l’allora candidato, oggi Sindaco Alberto Giovannetti sottoscrisse un programma di intervento per il PCA, non solo, l’assessore Elisa Bartoli ha più volte dichiarato che i locali non sono idonei e che avrebbe provveduto a spostarci da Via S. Stagi.
Insomma sono stati presi impegni, l’assessore piu’ volte avvertita delle criticità, ci ha riferito che avrebbe provato la strada per far partecipare alla spesa i comuni limitrofi, strada già percorsa da noi, ma senza risultati. Quindi? 
Ad oggi siamo andati avanti anche per un senso di responsabilità verso la struttura, ma sopratutto per impegni che abbiamo (misure alternative al carcere, minori, ecc ecc) ma se non avremo rassicurazioni siamo pronti ad autosospenderci dal servizio.
Del resto basterebbe essere chiari: se rispetto ai costi non ci sono benefici, che si chiuda pure questa esperienza, vedremo poi le ricadute sul territorio.
Ovvio, noi auspichiamo che tutto si risolva e che si possa lavorare con questa amministrazione, sui temi sociali, così come abbiamo fatto, con la ex Assessora Lora Anita Santini.
Il Video

Il PCA in prima linea da anni!

Una risposta seria, professionale agli utenti e al territorio
sulle dipendenze

Il PCA (Progetto Comunità Aperta), nato negli
anni ’90, con l’assenso di tutti i Comuni della Versilia, anche dopo la
chiusura del Sert di Pietrasanta, ha svolto un’intensa attività di cura e di
sostegno (oggi 160 sono i soggetti seguiti), con l’obiettivo di dare delle
risposte mirate a chi, attraverso l’abuso e la dipendenza di sostanze
stupefacenti, non solo presenta quadri clinici legati a intossicazioni croniche
e acute, patologie correlate sul piano della salute fisica, ma dovendo affrontare problemi legati
alle dipendenze, deve fare i conti con violenze, problemi familiari,
lavorativi, economici e sociali.
La tossicodipendenza è una malattia
cronica recidivante!

Oggi
più di ieri questi soggetti non sono tenuti in grande considerazione: le
risposte ai loro bisogni costituiscono una spesa. Per loro, i fondi vanno
ridotti e allo stesso tempo i servizi, le strutture, le loro necessità. Oggi scegliere
un percorso alternativo come la comunità non è semplice, per mancanza di
budget.

Per
ottenere dei risultati, in questi anni, gli operatori del Pca si sono
mobilitati in vario modo: raccolta di firme, petizioni, presìdi e interventi
nelle scuole.

Senza
dimenticare la continua e costante sollecitazione verso  gli amministratori, i politici, i
responsabili del settore, che avrebbero dovuto intervenire per modificare una
situazione distorta o per dare risposte a bisogni rilevanti; una strada questa,
che si è rivelata sempre più difficile, che mette a rischio anche i posti di
lavoro!

Va ricordato che l’attuale amministrazione
comunale, ha nel suo programma di mandato proprio il progetto in questione; ad
oggi niente è stato fatto, anzi, si utilizzano soldi per attività culturali
(museo Mitoraj, Versiliana, ecc,), pur importanti, ma non si utilizzano,
invece, per attività sociali altrettanto utili.

Per il 2019 l’amministrazione ha stanziato
10.000 € per il Pca. Ma si continua a risparmiare, alla luce di una
politica di ristrutturazione, depotenziamento, privatizzazione, penalizzazione
della sanità pubblica.

Con
il pretesto di uniformare i servizi della Versilia nord, il Serd di Viareggio
ha chiuso al sabato mattina; pertanto, in caso di emergenza, gli utenti
dovranno rivolgersi al pronto soccorso, già in difficoltà per carenze di
personale.

In
questi anni, gli operatori del Pca hanno svolto il lavoro dedicandovi anche il
loro tempo libero, in una struttura che manca di molte cose, e con mezzi
ridotti all’osso.

Nel frattempo,
l’azienda ha provveduto a saldare il finanziamento della Regione (30mila €),
indispensabili per ripianare gli stipendi degli ultimi 3mesi, riportandoli
ancora una volta nella precarietà.

Crediamo
importante sostenere il Pca gestito con grande forza di volontà, passione e
competenza.

Siamo a fianco del Pca
appoggiando le loro iniziative

  • Comitato Sanità Pubblica Versilia contro il depotenziamento
    dell’Ospedale Unico Versilia e dei servizi sanitari territoriali
  • Comitato Sanità della Versilia Storica

e-mail: info@comitatosanitapubblicaversilia.it                                            

28 febbraio 2019

La Nazione

PCA&INFORMAZIONE

Stamani si sono concluse come da programma le due giornate presso l’istituto Professionale alberghiero G. Marconi di Seravezza. Alla presenza di circa 70 alunni, 4 classi che sono state suddivise nei due giorni. Abbiamo affrontato alcuni temi tra cui le dipendenze, spiegando il pericolo delle droghe, soprattutto come funzionano e quali danni producono nel tempo al cervello. L’uso e l’abuso.
Altro argomento le famiglie che spesso non hanno gli strumenti e le informazioni giuste per affrontare il problema.
Nel primo giorno è stato proiettato un docu film del regista Antonello Branca, (Antonio e Filomena)dove si racconta la storia, le difficoltà di 2 giovani tossicodipendenti negli anni 70. Purtroppo ad oggi poco è cambiato, l’attenzione a questi temi è pressoché inesistente.
A seguire il dibattito moderato da Valentina Torri e Nando Melillo
La seconda giornata è stata dedicata alla prevenzione, soprattutto sui pericoli dell’Aids, lo scambio di siringhe, l’uso del preservativo, il pericolo dei rapporti occasionali, condotto da M. Cristina Tognetti dell’Anlaids.
Alla fine sono stati distribuiti preservativi ai presenti.
Non ultimo, il tema sanità pubblica e i servizi come il PCA che ad oggi sono a rischio per mancanza di risorse. 
Tuttavia non ci arrendiamo, nonostante le difficoltà oggettive continuiamo con il nostro programma sulla prevenzione.

Segnaliamo che Giovedì 28, il comitato sanità contro il depotenziamento dell’ospedale Versilia sarà al mercato per informare i cittadini sulla situazione cure e dipendenze al PCA.

A proposito delle liste di attesa….

Non possiamo che rallegrarci (si fa per dire) della ‘bella’ notizia che abbiamo appreso da “Il Tirreno” del 28 dicembre 2018 in cui il Dott. Posteraro, Direttore del Servizio di Riabilitazione del Versilia e di Massa, rilascia alcune dichiarazioni. Sarebbe importante cercare di capire il significato di quanto ha dichiarato: “La drastica riduzione delle liste d’attesa è stata possibile grazie alla riorganizzazione delle risorse disponibili che non solo non sono diminuite ma sono state meglio distribuite sulla base delle priorità”.

Purtroppo, però, a noi risulta che le cose non stanno propriamente così. Infatti, il turn-over non è stato rinnovato per cui, mancando diverse unità, non è più possibile attivare lo stesso numero di trattamenti, per cui o si diminuisce il numero delle prestazioni o si diminuiscono i tempi e la durata delle stesse.

E’ per questo motivo che spesso le assegnazioni di nuovi pazienti vengono fatte prima che siano terminate le prestazioni dei pazienti in carico, rendendo molto difficoltosa la programmazione dei recuperi delle assenze dei pazienti o ancora di più delle prosecuzioni dei cicli, molto spesso indispensabili trattandosi di pazienti con problemi acuti di tipo ortopedico e neurologico (esiti di ictus). L’interesse principale dei dirigenti non è tanto fornire ai pazienti l’opportunità di ottenere il miglior recupero possibile, ma favorire il ricambio per smaltire le liste di attesa al fine di ottenere i premi di produttività stabiliti nel raggiungimento degli obiettivi di budget. In sintesi per far scorrere velocemente le liste si dimettono utenti che avrebbero ancora bisogno di essere riabilitati.

Inoltre, il Dott. Posteraro afferma che la risposta rapida esclude i pazienti con quelle che definisce “problematiche più semplici”, dove non interviene lo specialista ma il medico di base che fa la prescrizione. In realtà questo gruppo di pazienti comprende coloro che non hanno dovuto sottoporsi ad interventi chirurgici, ma che hanno avuto fratture recenti e spesso anche complesse che richiedono l’uso prolungato di gesso, per cui necessitano anch’essi di precoce riabilitazione.                                  . 

Questi utenti, molto numerosi, non possono essere indirizzati al servizio di riabilitazione dagli specialisti di riferimento (ortopedici) perché alla ex Asl12 l’inserimento viene fatto esclusivamente dal fisiatra, così sono indirizzati ai privati.

Quindi il rallegramento iniziale lascia spazio allo sconforto e alla preoccupazione perché ci rendiamo conto che, portando ad esempio un servizio di eccellenza come la Riabilitazione, si utilizzino tutti gli escamotages possibili per far credere ai cittadini-utenti che tutto funziona più che bene e che quello che i cittadini riuniti in Comitati denunciano non è vero.

Purtroppo, la realtà ci dà pienamente ragione e dimostra come i dirigenti della nostra Azienda Sanitaria mettano tutto il loro impegno nel “buttare fumo negli occhi” per non denunciare il vero problema che è la pesante carenza di personale. Se veramente si vuol mettere fine ai tagli, siano essi diretti o indiretti e dare servizi tempestivi ed efficienti, l’unica possibilità sono nuove assunzioni, la reale possibilità per garantire la sopravvivenza del Servizio Sanitario Pubblico e garantito.

02 gennaio 2019

Comitato sanità pubblica Versilia contro il de-potenziamento dell’Ospedale Unico e dei sevizi territoriali e Comitato Sanità Versilia Storica

     info@comitatosanitapubblicaversilia.it

Difesa diritti dei tossicodipendenti

E’ una associazione che nasce nel 2000 quando il PCA muoveva i primi passi. Associazione voluta per volere dei Compagni Marco Dal Porto, Daniele Baldi e Nando Melillo.
L’intento, lo sforzo fatto in questi anni è stato quello di coinvolgere Utenti e anche cittadini comuni nel promuovere iniziative, ma sopratutto informare gli utenti sulle corrette cure per quanto riguarda la cura per le tossicodipendenze.
Va detto che quando è nata l’associazione c’erano tanti problemi, sia per l’accesso alle terapie, intanto i dosaggi adeguati ma sopratutto sui diritti, in particolare la battaglia fatta è stata quella di mettere in condizione l’utente di svolgere una vita normale, affidando il farmaco. Oggi per legge il metadone può’ essere affidato fino a 30 gg, addirittura può’ essere prescritto anche dal medico di famiglia previo piano terapeutico del serd.
Oggi 2019 sono stati fatti tanti passi avanti, grazie anche all’informazione del PCA che con Roberto Nardini ha tenuto conferenze in tutta Italia.

Segue video di Francesca Corchia Nando Melillo e Valentina Torri
il sito

Scuole e P.C.A.

Domani 21 e 22 gli operatori del PCA nell’ambito della prevenzione e informazione nelle scuole, saranno presenti a Seravezza c/o l’istituto alberghiero. Nella prima giornata verrà trasmesso un Docu/film del registra Antonello_Branca”>Antonello Branca che racconta le disavventure con l’eroina di una coppia negli anni 70, a seguire dibattito.
La seconda giornata, sarà dedicata alla prevenzione, sarà presente Cristina Tognetti che da anni è in prima linea con l’associazione Anlaids, che parlerà di AIDS e dei rischi che si corrono con rapporti sessuali occasionali senza protezione, infine lo scambio di siringhe.
Ringraziamo i ragazzi per l’ospitalità per queste 2 giornate che ci daranno modo di far conoscere le attività del PCA, sevizio che è arrivato al capolinea per mancanza di risorse economiche, anche questo sarà argomento di discussione, nell’ambito dei tagli alla Sanità pubblica.

IL PCA

Vi proponiamo uno dei primi video che realizzammo grazie alle risorse che avevamo a disposizione, infatti, comprammo una telecamera di buona fattura e con l’arrivo della Valentina Torri iniziammo una serie di servizi tra cui molte interviste.
Ve ne proponiamo una, dove Roberto Nardini uno dei fondatori del PCA intervistato dalla Valentina.

il video

Mangi chi ha fame

Il sabato mattina prima della consegna delle spese, abbiamo informato i cittadini sulla situazione del PCA che è legato al Mangi chi ha fame, che attualmente è sotto sfratto per fare posto ad un museo, eliminando di fatto il cuore pulsante di una città.
Invitiamo tutti alla mobilitazione per sostenere i comitati cittadini.
Il video della mattinata

– 2018 –

Come è consuetudine alla fine dell’anno mettiamo alla vostra attenzione una breve relazione del nostro servizio. Rispetto allo scorso anno non ci sono novità di rilievo nelle attività giornaliere, l’unica news è il ritorno dell’eroina nel mercato dello spaccio minuto.

Purtroppo la grave situazione in Afghanistan ha sicuramente favorito il mercato dell’oppio, che arriva nelle piazze delle nostre città a prezzi veramente bassi, si parla di 5 euro per una dose! Nel tempo è cambiata la modalità di acquisto e soprattutto di consumo, i tossicodipendenti tendono sempre più a fumarla, sniffarla,  ma non mancano quelli che ancora preferiscono iniettarla, anche se dal punto di vista della dipendenza non cambia niente. La presenza degli utenti del PCA più o meno si attesta sui 160 unità, solo l’estate tende ad aumentare.
Il dato più importante rimane quello sommerso, si tratta di persone coinvolte nel consumo è sconosciute ai servizi che per vari motivi ne sono lontani, pensando di risolvere il problema tra le mura di casa.
Rileviamo un aumento di persone segnalate alla prefettura per consumo e acquisto di stupefacenti.

Per quanto riguarda la nostra utenza (Versilia nord) la cocaina rimane al primo posto, spesso insieme all’alcol e bdz, purtroppo, nonostante i nostri appelli, ci sono ancora medici compiacenti che continuano a prescrivere psicofarmaci senza controllo. A fronte di questo la strategia del PCA non può che essere la riduzione del danno, informazione e la prevenzione. Per quanto riguarda le attività sociali, nella fattispecie svolti la mattina. Sono stati analizzati circa 1000 esami per la ricerca di metaboliti, circa 500 colloqui motivazionali, tra cui 50 contatti telefonici, va anche detto che per continuare queste pratiche ci vogliono risorse economiche, che sempre più nel tempo si sono assottigliate. Va ricordato che per far aderire un utente ad un programma non è cosa semplice, in particolare quando si tratta di cocaina. Vale la pena ricordare il progetto “Mangi chi ha fame” attualmente con sede abusiva al mercato coperto, che nel corso dell’anno ha distribuito numerosi pacchi spesa, in collaborazione con Utenti e cittadini comuni. Inoltre nel corso dell’anno è stato allestito presso il mercato coperto una distribuzione di abiti usati.

Presso la nostra sede sono a disposizione preservativi (in collaborazione con Anlaids) e siringhe nuove, ne abbiamo distribuite circa 100.

Quest’anno abbiamo affrontato anche il tema della Ludopatia, purtroppo le presenze allo sportello sono state veramente poche e difficili, anche perché la dipendenza dal gioco non è ancora vissuta come un problema.

Sul piano politico, a livello nazionale è sparita la conferenza nazionale sulle tossicodipendenze, la quale metteva a confronto tutti gli operatori del settore. In Italia manca, una struttura di allerta sostanze, che in caso di overdose, si possa analizzare la sostanza trovata per ricercare eventuali tagli mortali.

A livello locale invece la situazione è rimasta invariata, la nuova amministrazione che si è insediata per adesso non ha dato seguito al suo programma di mandato rispetto alla dipendenze.

Il PCA versa sempre in una situazione finanziaria precaria, ma anche strutturale, fu proprio il vice Sindaco  Elisa Bartoli che all’indomani di una sua visita ebbe a dichiarare che la sede non è adatta.
La ASL nonostante da un anno ha annunciato una manifestazione di interesse per questo servizio, va avanti a forza di proroghe con le stesse condizioni economiche che per il servizio non bastano, tanto che aspettiamo il finanziamento dalla regione che tarda ad arrivare.
si rischia l’implosione (ndr)

Tuttavia rimaniamo fiduciosi che la situazione si risolva quanto prima, cogliamo l’occasione per fare gli auguri all’amministrazione comunale .

http://www.sims.it

servizio di rete Versilia 

la salute? un Privilegio…..

Una mattinata dedicata alla sanità pubblica organizzata dal sindacato della FIALS presso la misericordia di Lido di Camaiore. Sala piena, presenti anche molti comitati cittadini Toscani, addetti ai lavori e politici, da Forza Italia alla Lega, Stefano Baccelli (PD) pur invitato ha fatto sapere che aveva un impegno è pertanto non poteva essere presente. Per Pietrasanta c’era il Vice sindaco Avv. Elisa Bartoli, assenti gli Sindaci che, ricordiamolo sono i tutori della nostra salute.
Numerosi interventi sono stati fatti, anche anche di natura finanziaria, inoltre, testimonianze dirette di alcuni lavoratori che da anni denunciano la scarso personale che attualmente lavora al Versilia, tenendo conto che d’estate la popolazione quasi raddoppia.

Quindi, manca personale, posti letto, inoltre le liste di attesa si allungano e sono sempre più delocalizzate, questo significa, che se un cittadino che deve fare una risonanza magnetica è possibile che venga mandato a Livorno, in quanto in quella struttura ci sono meno prestazioni.
Ma nonostante le continue denunce dei comitati, l’azienda sanitaria tira dritto per la sua strada. Basti pensare, che l’azienda ha preteso nel giro di poche ore una proroga della convenzione al PCA (servizio x le dipendenze), oltretutto alle stesse condizioni economiche, pur sapendo che questo servizio rischia il tracollo. Inoltre da oltre un anno devono fare una manifestazione di interesse,ma non sono riusciti a fare niente, il rischio è che oltre ai posti di lavoro si perde un servizio utile per la comunità.
Un’altro tema sollevato è stata la sanità privata, quella convenzionata, dove pure ci sono lavoratori e vorrebbero essere tutelati. Purtroppo in Italia siamo arrivati al paradosso, i cittadini sempre piu’ si rivolgono a strutture private, in quanto la risposta è immediata, oltretutto spendono molto meno. Questo non è possibile in un paese civile!
Ovviamente, credo che dietro tutte queste manovre esiste una strategia ben precisa, che usa lo spauracchio del Pil, lo spread, facendo credere ai cittadini che queste operazioni sono necessarie per pareggiare i conti, per sanare quei buchi di bilancio, per esempio quello fatto a Massa (senza responsabili)o per pagare i baroni degli ospedali, dirigenti direttori ecc ecc.
Credo che alla lunga la lotta paga, i comitati sono ben organizzati, hanno all’interno persone competenti, inoltre sono supportati da cittadini che hanno voglia di spendere una parte del loro tempo libero, per contrastare a qualsiasi livello questa deriva sanitaria.
Nei prossimi mesi, ci saranno battaglie più’ agguerrite e incisive cercando di coinvolgere sempre più cittadini.
“L’unica lotta persa è quella che non facciamo”
Vi rimando alla pagina del comitato dove potete ascoltare alcuni degli interventi fatti nel corso della mattinata.